Il calo delle bollette frena il carovita, il costo dell'energia è sceso negli ultimi tempi, ma l'inflazione nel suo complesso, nel nostro paese, resta alta, soprattutto quando si fa la spesa continuando così a rosicchiare stipendi e pensioni degli italiani solo in parte protetti dagli aiuti pubblici. Se andiamo a vedere l'andamento di marzo, l'Istat ci dice che c'è stato una diminuzione dell'indice generale dei prezzi di 0,4 punti rispetto al mese precedente che si traduce in un incremento annuo del 7,6%. A subire ribassi da qualche mese, sono soprattutto luce e gas sul mercato tutelato, quello dove le tariffe sono decise dallo Stato, mentre il rallentamento è più contenuto per chi ha un contratto libero e per i carburanti. Non cambia invece di molto la situazione per cibo e beni per la cura della casa e della persona, con prezzi poco sotto i livelli di febbraio. Il cosiddetto carrello della spesa risulta così più caro di oltre 12 punti rispetto a un anno fa e le associazioni dei consumatori calcolano che una coppia con due figli deve mettere in conto un esborso aggiuntivo di quasi 2mila e 300 euro. Anche nel resto d'Europa, l'inflazione a Marzo è scesa; in molti casi, si è attestata a quote più basse della nostra come in Francia e Spagna, mentre in Germania è di poco superiore a quella italiana. Lo scenario non è facile da decifrare: la Banca Centrale Europea, nelle sue ultime stime, si aspetta che i prezzi a fine saranno sopra il 5%. Una previsione che dà linfa all'idea che ci possano essere ulteriori aumenti del costo del denaro con i tassi che sono al 3,5% e con possibili rialzi di mutui e prestiti.