Un patto con il mondo delle imprese, in un settore decisivo: quello della transizione energetica. È questo il progetto lanciato oggi da Banca Intesa Sanpaolo attraverso un accordo con ANCI, l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, per promuovere sui territori la diffusione delle comunità energetiche rinnovabili, e cioè quei gruppi di famiglie, imprese, enti del terzo settore che scelgono di unirsi per autoprodurre e consumare energia elettrica da fonti rinnovabili, rendendo l'energia condivisibile a km 0. Il programma, dal nome 'Motore Italia Transizione Energetica', mira infatti ad aumentare la competitività delle aziende favorendone l'autonomia energetica, innescando una serie di effetti positivi che genereranno poi benefici non solo economici ma anche ambientali e sociali. "Nell'ambito del PNRR, mettiamo a disposizione 400 miliardi per supportarlo e spingerlo, e in questo 76 miliardi per la transizione energetica. E, con oggi, diamo a questo punto avvio a questo programma per le CER, che serve proprio per creare, a questo punto, un elemento di connessione fra il mondo dell'Industria e il mondo delle famiglie". Cifre che si inseriscono negli interventi messi già in campo da Banca Intesa a supporto della transizione energetica ambientale fissata nel PNRR, per cui sono previsti 410 miliardi di investimenti da qui al 2026. Di questi, 120 miliardi dedicati alla parte più importante e delicata del nostro sistema-Paese: le piccole-medie imprese. "È ovvio che oggi noi dobbiamo stimolare gli investimenti. Gli investimenti per noi sono una parte fondamentale del futuro dell'impresa, abbiamo bisogno di incentivarli, soprattutto anche magari utilizzando la delega fiscale, che credo che sia una grande opportunità per le imprese, ma soprattutto guardando al passato. Gli investimenti 2022 su 2021 sono stati il 9,4%+, la previsione del 2023 sono lo 0,2% solo, quindi abbiamo bisogno di spingere gli investimenti per poter dare un importante peso sul PIL del Paese".