L'Italia è tra i paesi che stanno lavorando molto duramente, sono fiducioso che alla fine avremo un buon piano, dice Paolo Gentiloni al termine dell'Eurogruppo in videoconferenza. Per il Commissario all'Economia, il cambio di Governo in Italia ha rallentato per un po' il lavoro sul Recovery Plan, ma ora, assicura, si procede alla massima velocità. Mancano due settimane alla scadenza fissata da Bruxelles per la presentazione dei piani nazionali per l'uso dei fondi Next Generation, termine comunque non perentorio, tanto che due paesi, Olanda e Finlandia, hanno già fatto sapere che non riusciranno a rispettarlo, mentre altri quattro Francia, Spagna, Portogallo e Grecia sono in dirittura d'arrivo e potrebbero presentare a giorni la loro documentazione. Chi prima arriva, prima sarà valutato dalla Commissione e dunque prima avrà accesso ai fondi. Per l'Italia la prima trance vale circa 27 miliardi. Bruxelles può prendersi fino a due mesi per approvare i singoli piani nazionali, ma l'obiettivo, dice Gentiloni, è quello di dare l'ok ai più veloci prima della pausa estiva. A complicare le cose c'è però il fatto che dieci parlamenti nazionali, non hanno ancora ratificato l'accordo che permette alla Commissione di emettere titoli di debito comune. Preoccupa la situazione in Polonia, dove un piccolo partito tiene sotto scacco la maggioranza di governo, ma soprattutto quella in Germania, dove il Bundestag non può muoversi finché non si sarà pronunciata la Corte Costituzionale. Il Ministro delle Finanze tedesco Scholz ha assicurato che il verdetto arriverà presto e che non ci saranno particolari ritardi, ma in caso d'intoppi, l'Europa non ha un piano B.