Le parole del Presidente Yoon fanno precipitare nel caos la Corea del Sud e la Legge Marziale per contrastare le forze comuniste è una scelta che il Parlamento unito ha bocciato e respinto con forza e ora la parola golpe sembra quella più adatta a descrivere il caos in cui è precipitato paese. le strade attorno al Parlamento sono affollate di cittadini ed i rappresentanti del partito di opposizione che reclamano a gran voce il ritorno della democrazia. Ma la situazione sembra precipitare verso il baratro. Anche perché la legge appena promulgata dai Yoon, di fatto, instaura una dittatura come ha spiegato il comandante delle Forze Armate Park Hae-soo: "Nel paese sono vietate tutte le attività politiche e i media saranno soggetti al monitoraggio del Governo". Tutti i media alle pubblicazioni saranno soggetti al controllo del comando della Legge Marziale, ha aggiunto. Maggioranza e opposizione intanto si sono unite nel condannare la Legge Marziale, Hann Dong-Hoon, il capo del People Power Party, al potere a Seul, ha definito sbagliata la mossa è ha assicurato che la bloccherà con il sostegno della gente. Dello stesso tenore la risposta del Partito Democratico, forza principale dell'opposizione, che ha parlato di azione incostituzionale. Resta da chiedersi perché la Corea del Sud stia vivendo questo scenario assolutamente inaspettato e improvviso, uno dei motivi che emergono è la paralisi politica che impedisce al presidente Yoon di varare qualsiasi provvedimento, dato che nel Parlamento la maggioranza è dell'opposizione. Uno stallo che si protrae da due anni e che dato il clima internazionale, secondo Yoon, è frutto delle influenze di Pyongyang. Tutto da dimostrare. Resta il fatto che la democratica Corea del Sud ora sta precipitando nel baratro di un colpo di stato per opporsi a una dittatura.