Il rumore dei fucili e degli F16 che sorvolano il cielo, l'odore della polvere delle macerie. E' nel cuore di Khan Yunis nel Sud della Striscia di Gaza dove i raid israeliani continuano a fare strage di civili che Shaida Abu Omar, studentessa palestinese di ingegneria informatica si trova seduta con il suo cellulare. Potrebbe essere la scena di una ragazza qualsiasi che passa il tempo a messaggiare con le amiche dalla sua camera, ma Shaida racconta la sua storia da una casa in rovina: "Ha 20 anni, dice, e questo spazio di studio improvvisato è il suo unico rifugio per accedere a internet e scaricare lezioni dopo che la sua università è stata distrutta. Come Shaid sono tanti gli studenti palestinesi cui la guerra ha sottratto quello che dovrebbe essere un diritto, lo studio. Un comunicato delle Agenzie delle Nazioni Unite parla espressamente di scolasticidio ed evidenziando come al di la delle delle infrastrutture ci vorranno anni per ricostituire il corpo docente anche dopo la guerra. Secondo dati ufficiali palestinesi tutti e 12 gli istituti di Istruzione Superiore di Gaza sono stati distrutti o danneggiati lasciando senza aule quasi 90 mila studenti, e dal 7 ottobre le scuole sono state bombardate o trasformate in rifugi per gli sfollati. "Il nostro sogno più semplice è aver di nuovo una vita normale e vivere come gli altri", dice Shain sedersi in classe, vedere i compagni e i professori".