La crisi tra Russia e Ucraina si trova in una fase di crescente complessità, con Mosca che sembra voler alzare la posta in gioco in vista di una possibile fase negoziale. L'imminente insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca offre alla Russia una opportunità per riformulare le proprie richieste consolidando al contempo i progressi ottenuti sul campo. Nel Donbass, teatro delle battaglie più intense, le forze russe hanno recentemente conquistato il centro abitato di Novolenivka, nel Donetsk, un passaggio strategico verso la città di Pokrovsk, che Mosca spera di controllare. Tuttavia Kiev afferma di aver respinto numerosi attacchi nella stessa area dimostrando la ferma resistenza delle proprie truppe. Sul fronte diplomatico la proposta di pace avanzata da Donald Trump non trova consenso a Mosca, lo dice chiaramente il Ministro degli Esteri Lavrov che, durante un'intervista all'agenzia Tass, respinge categoricamente anche l'idea di un dispiegamento di Caschi Blu occidentali come parte di un eventuale accordo di tregua. Parallelamente si intensifica la tensione sul fronte energetico. Il colosso russo Gazprom ha annunciato che interromperà le forniture di gas alla Moldavia a partire dal primo gennaio a causa di dispute finanziarie con il paese, che ha recentemente rieletto un presidente filo europeo. Nel frattempo gli Stati Uniti confermano il loro sostegno all'Ucraina. Il presidente Joe Biden ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti per la sicurezza del valore di circa due miliardi di euro, sottolineando l'impegno degli Stati Uniti nel sostenere l'Ucraina. Un tentativo, quello dell'amministrazione uscente, di rafforzare la posizione di Kiev prima dell'insediamento di Trump.