Telegram WhatsApp e diversi servizi online, tra cui quelli di alcune banche e di operatori di telefonia mobile, fortemente rallentati in Russia. All’origine, secondo l'agenzia statale per il controllo delle telecomunicazioni, un attacco hacker. Dopo circa un’ora tutto è tornato alla normalità. E alla normale operatività sono tornati anche i tre aeroporti della capitale russa; restrizioni erano state imposte, in via temporanea, durante la notte, dopo un attacco di droni ucraini. Uno dei più massicci dall’inizio della guerra, uno tra i più importanti attacchi sferrati da Kiev, secondo il Sindaco di Mosca. Attacco respinto dalla contraerea, undici i droni distrutti, ha fatto sapere il ministero della Difesa russo. E mentre Kiev continua a prendere di mira gli impianti di petrolio e gas in Russia, in quella che ha definito una rappresaglia per gli attacchi alle sue infrastrutture energetiche, prosegue l’offensiva nella regione di Kursk; le forze speciali ucraine penetrate, per circa 35 km nella regione, hanno confermato intanto l’utilizzo di missili Himars di fabbricazione statunitense, per colpire e distruggere ponti e altre strutture. Washington non commenta, mentre il Cremlino parla di escalation. L’attacco nella regione di Kursk, nelle intenzioni, darebbe più forza a Kiev al tavolo di in una possibile trattativa, ma la risposta di Mosca è stata netta “l’attacco ucraino annulla a priori la possibilità di qualsiasi negoziato” ribadisce il portavoce del ministero degli Esteri russo Marija Zacharova. Intanto l'esercito di Mosca prosegue la sua avanzata nella regione orientale di Donetsk, dove ha preso il controllo di un altro villaggio in direzione di Pokrovsk. Mentre il Parlamento di Kiev, ratifica lo Statuto di Roma: l'Ucraina diventa dunque membro della Corte penale internazionale. Decisione che “rafforzerà l’isolamento della Russia” sostengono in molti, ma che rappresenta anche un altro passo significativo verso l'adesione all'Unione europea.