Sarà un altro piccolo passo per un uomo, ma un balzo gigantesco per l'umanità. Per la prima volta, non un astronauta, ma una persona comune, metterà letteralmente piede nel vuoto cosmico, compiendo una passeggiata spaziale. La missione, denominata Alba di Polaris, è finanziata dal miliardario Jared Isaacman, un 40enne del New Jersey che ha fatto fortuna con una compagnia di pagamenti elettronici e che già tre anni fa finanziò la prima spedizione spaziale privata. Stavolta ha affittato, cifra sconosciuta, un razzo della compagnia di Elon Musk, Space X, e insieme ad altre tre persone, un ex colonnello dell'Air Force e due responsabili degli addestramenti di Space X, si appresta a raggiungere l'orbita più alta dai tempi del programma Apollo, per poi compiere un'attività extraveicolare, una tra le più pericolose nei viaggi spaziali. Tradotto: apriranno il portellone e usciranno nel vuoto. Per due ore, tenendosi a dei corrimano e legati con un cavo alla navicella, testeranno nuove tute spaziali, molto più tecnologiche, leggere e alla moda di quelle ingombranti usate dalla NASA per decenni. La corsa all'esplorazione dell'ignoto, che è sempre stata riservata agli enti governativi per gli enormi investimenti che comporta, è ormai diventata una moda anche tra eccentrici fantastiliardari, sia sopra che sotto gli oceani. Il rischio che per rendere profittevole questo turismo estremo, le procedure di sicurezza siano meno stringenti esiste. Ma in tempi di ristrettezze di budget, sempre più spesso, anche l'Agenzia spaziale americana subappalta ai privati i suoi viaggi. Da un paio di mesi due astronauti sono bloccati sulla stazione internazionale per problemi di affidabilità della navicella di rientro, costruita dal partner storico Boing. Alla fine la NASA ha perso la pazienza, il passaggio per tornare sulla terra lo chiederanno a una capsula Space X.