Le immagini riprese dalla telecamera di sicurezza non sono state girate a Teheran, in Iran, ma a Somerville, Massachusetts, Stati Uniti d'America. Una donna viene accerchiata da diversi uomini a volto coperto, poi ammanettata e portata via. Si scoprirà poi che si tratta di Rumeysa Ozturk, cittadina turca iscritta a un programma di dottorato alla Tufts University con regolare visto F-1, permesso che consente agli studenti internazionali di iscriversi a tempo pieno a un programma accademico negli Stati Uniti. Gli uomini incappucciati in abiti civili sono agenti americani dell'immigrazione. A marzo dello scorso anno, Ozturk aveva firmato un editoriale sul giornale della scuola, dove criticava la risposta della sua università alla richiesta di boicottare le aziende affiliate ad Israele, in solidarietà con i civili palestinesi coinvolti nel conflitto a Gaza. La donna, fa sapere un portavoce del Dipartimento della sicurezza interna "si è impegnata in attività a sostegno di Hamas", senza specificare quali siano queste presunte attività. Ozturk è solo una dei tanti cittadini stranieri che studiano nelle università americane, arrestati per presunte affiliazioni con le organizzazioni terroristiche. Il presidente dell'Ateneo scrive di "non aver condiviso nessuna informazione con le autorità federali prima dell'arresto", e che il visto della studentessa è stato revocato. L'arresto ha scatenato l'indignazione e paura nella zona di Boston, dove i dimostranti si chiedono chi sarà il prossimo. In attesa di ricevere un'accusa formale, Ozturk si trova in un centro per migranti in Louisiana, la stessa struttura dove sono detenuti altri studenti che avevano partecipato alle proteste pro-Palestina, tra cui Mahmoud Khalil, attivista siriano preso in custodia fuori dal suo appartamento alla Columbia University di New York e che ora rischia l'estradizione. .