Trump a Ue: avanti con dialogo su clima

02 giu 2017
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Partiamo proprio dalle notizie degli ultimi minuti: ha parlato il Segretario di Stato, Rex Tillerson, lo ricordiamo l’uomo che viene da Exxon quindi dal settore petrolifero, ma che è stato uno dei grandi oppositori di questa decisione di Donald Trump. Ha provato a convincere fino all’ultimo il Presidente insieme anche alla figlia di Trump, Ivanka, e al genero, Jared Kushner, della necessità di mantenere gli accordi presi a Parigi. Tillerson ha assicurato che gli Stati Uniti continueranno il loro percorso di riduzione delle emissioni, un percorso che, effettivamente, sta portando i propri frutti. Pensate che soltanto negli ultimi due anni questo Paese è riuscito a tagliare del 3% le proprie emissioni, riportandole ai livelli degli inizi degli anni Novanta. Ieri, però, il Presidente è stato chiaro: noi usciremo dagli accordi di Parigi. Ha spiegato e ha dato delle ragioni dietro questa scelta principalmente economiche sottolineando che quell’accordo, così come era stato concordato dalla precedente Amministrazione, era svantaggioso per gli Stati Uniti d’America, avrebbe portato maggiore disoccupazione, avrebbe rallentato la crescita americana che, invece, deve tornare a basarsi anche sull’industria pesante e sul carbone. Questo almeno secondo Donald Trump che ha così rispettato le promesse fatte ai suoi elettori della Rust belt, la cosiddetta Cintura della ruggine, cuore del settore industriale statunitense, che è una delle parti d’America che festeggia in queste ore proprio per la decisione di Donald Trump. Contenti anche in larga parte i Repubblicani, che si sono da sempre opposti a questo tipo di accordo. Poi abbiamo però anche molti Stati che, invece, si stanno esprimendo in modo contrario alla decisione di Trump e che sono intenzionati ad andare avanti da soli nel percorso previsto dagli accordi di Parigi. Non soltanto la California o anche la città di New York, ma pensiamo anche alla città di Pittsburgh che ieri Trump ha citato nel suo intervento dicendo: “Non sono stato eletto a Parigi, ma a Pittsburgh”. Il sindaco di Pittsburgh ha fatto sapere che quella città rispetterà gli accordi di Parigi. E poi ci sono reazioni anche internazionali. Come sappiamo, il contrasto soprattutto con l’Europa, con Francia, Germania e Italia che dicono “non c’è possibilità di rinegoziare gli accordi di Parigi”, perché questa era una delle ipotesi che aveva avanzato lo stesso Trump nel suo discorso, e la Russia con Putin che sottolinea che forse Trump avrebbe fatto meglio, invece di uscire dagli accordi nel loro insieme, che sono abbastanza generici, ha spiegato il Presidente russo, semplicemente a cambiare quelli che erano gli obiettivi all’interno di questi accordi per gli Stati Uniti. Una decisione, comunque, quella di Trump, che di certo rispetta una delle sue promesse più importanti in campagna elettorale ma che segna anche un netto cambiamento e taglio rispetto al passato, ma anche un netto cambiamento e taglio rispetto ai partner internazionali degli Stati Uniti.

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