7 mila militari impegnati in 39 missioni internazionali, altrettanti per la sicurezza interna. Sono questi i numeri della Difesa a cui va il saluto del Capo dello Stato: "È un'occasione importante per me per esprimere quanto sia per la Repubblica importante l'opera svolta dalle Forze Armate, il servizio reso alla comunità nazionale. Il grande contributo fornito per la sicurezza, per il sostegno alla società civile nei momenti di necessità e di esigenza e per ricordare quanto è stato fatto nel corso del tempo dalle Forze Armate per il nostro paese". 25 teatri collegati con il comando operativo di vertice interforze ad iniziare da quelli nei luoghi considerati più cruciali. Medioriente, fianco est della Nato in Nord Africa, Kosovo. "Parlando di queste aree, è chiaro che il focus poi va sul Mediterraneo area di vitale interesse per in particolare per l'Italia. Un'area che pur limitata geograficamente, oggi risente degli effetti destabilizzanti in altre aree del globo". Mattarella ringrazia ogni militare collegato ma anche i vertici della Difesa in sala compreso il generale Figliuolo che a breve lascerà il commando del COBI. Significative le domande del capo dello stato sulle crisi in corso e sulle condizioni di sicurezza nelle quali devono operare i contingenti in missione. Per il Ministro della Difesa, la presenza di Mattarella rappresenta non solo una fonte di orgoglio, ma anche di grande motivazione. Eppure, Crosetto che ha appena riferito al Copasir in merito al decimo pacchetto di aiuti militari in Ucraina, mostra preoccupazione per l'evolversi delle crisi più gravi anticipando che nei prossimi giorni sarà in missione anche in Israele. "In realtà sono in quei luoghi come per missioni di pace ma sono in quei luoghi per creare i requisiti per cui non ci siano peggioramenti in scenari nei quali i peggioramenti sono purtroppo repentini e capitano ogni giorno".