Quella dell'Atreju meloniano non è una Storia infinita ma certo comincia a essere una storia lunga e interessante perché è passata attraverso fasi molto diverse e infine fortunata perché se le dimensioni sono importanti dal campo di Colle Oppio alla Cittadella del Circo Massimo c'è una gran bella differenza che sottolinea la crescita impetuosa della destra destra italiana guidata da Giorgia Meloni, uno può pensare che è una crescita così può essere pericolosa, instabile e però non si ha nessuna sensazione di possibile imminente decadenza al Circo Massimo. Se qualcuno ricorda la piramide di Panseca per i socialisti di Bettino Craxi, beh lì il clima di decadenza c'era già anche se alla caduta mancavano ancora diversi anni. Qui c'è, si diceva, crescita, che la Giorgia Meloni di Governo gestisce con diplomazia quasi sempre e la Giorgia di Atreju invece tratta con l'aggressività e la fiducia del vincente. Atreju, il figlio di tutti nella Storia infinita, nei suoi primi anni da piccolo cercava soprattutto di allargare la cerchia degli amici, giovane si annoiava delle stesse facce dei parenti della destra ingessata, si gustava le contaminazioni e forse ne faceva vitamine per la sua crescita. Oggi è adulto, molto ben strutturato, forte e forse per questo sta attento soprattutto ai nemici perché da perdere ha molto, la stessa evoluzione si potrebbe dire ha seguito chi Atreju ha creato: Giorgia Meloni. Nessuna diplomazia nel discorso di domenica, l'orgoglio di chi è arrivato a governare era in ogni parola, le pose da statista di talento che pure mostra spesso nell'attività di Governo assai rare. Ruvida con i nemici anche se al momento per suo stesso dire sembra aver poco da temere, Prodi quello trattato peggio. L'avvertimento sembra rivolto ai fan del centro che dovrebbe impensierirla, Giorgia non sembra impensierita ma meglio prevenire che curare. La capacità istrionica di cambiare tono di voce e postura resta di primo livello anche se ulteriormente migliorata non sorprende, ma la notizia alla fine è che il 2025 sarà l'anno delle riforme sembrava ne rimanesse solo una, la più cara a Forza Italia, la Giustizia, la separazione delle carriere per i magistrati e invece no le altre due ci saranno. L'autonomia differenziata avanza tra mille difficoltà, il premierato, almeno negli ultimi mesi, in silenzio ma aspettiamo e vediamo.