Penso che gli scogli si debbano superare con il dialogo. Penso che, nello specifico diciamo della materia della difesa, la questione non sia tanto una questione di rapporto con gli Stati Uniti ma sia piuttosto, l'ho detto tante volte, una questione, diciamo, interna all'Unione Europea che deve individuare degli strumenti se vuole avere una difesa competitiva, e attualmente quegli strumenti, purtroppo, non ci sono o non sono diciamo adeguati alle necessità. Per quello che riguarda il tema della competitività anche qui ho già risposto chiaramente: i dazi per noi sarebbero un problema, però non è una novità che le amministrazioni americane pongano la questione dell'avanzo commerciale, no? Cioè, ripeto, protezionismo non è un tema diciamo non è un approccio che riguarda solamente l'amministrazione di Trump. Io ricordo che noi in Europa abbiamo cominciato a parlare di competitività europea, sul serio, dopo la IRA, Inflation Redaction Act, cioè il piano da 400 miliardi di dollari con il quale il Presidente Biden e la sua amministrazione proteggevano le aziende americane creando uno squilibrio competitivo con l'Unione Europea; quindi, è un tema che c'è da sempre sul tavolo. Io penso che si debba discutere di come affrontarlo e penso chiaramente che quella dei dazi non sia la soluzione giusta. Però faremo ovviamente quello che dobbiamo fare come sempre per proteggere il nostro sistema, parlando con i nostri partner europee e parlandone con i nostri partner americani. Credo che delle soluzioni alla fine si possano trovare.