"Nessuno è stato in grado di portare nello stesso luogo israeliani, palestinesi e libanesi ." Il posto di cui parla Tajani è Pescara, dove il Ministro degli Esteri ha appena concluso il G7 sviluppo. Ed il fatto che la nostra diplomazia abbia riunito nella stessa conferenza le tre parti in conflitto viene sottolineato dal vicepremier come il risultato della credibilità italiana sul piano internazionale. Non sfugge dunque che alla conferenza di Parigi per il Libano manchino proprio i rappresentanti israeliani, conferenza dove il nostro Governo torna a chiedere un potenziamento della missione Unifil. Una presenza dell'Unifil con nuove regole di ingaggio tra il confine Libano Israele fino al fiume, al Nord del fiume una presenza consistente dell'esercito regolare libanese e poi soltanto più a Nord dell'esercito regolare libanese avere una presenza di Hezbollah". Infrastrutture, sicurezza alimentare e sanitaria, investimenti nelle aree del Sud del mondo. I temi al centro del G7 di Pescara parlano di sviluppo necessario per evitare che un continente, come l'Africa, posso cadere ulteriormente sotto l'influenza di paesi autocrati, quali Russia e Cina, e proprio al gigante asiatico si rivolge il capo della diplomazia italiana in risposta all'ipotesi che i militari nord coreani vengono impiegati contro l'Ucraina. "È l'unica grande realtà che può convincere la Russia fare marcia indietro ed è l'unica che può impedire una escalation perché se è vero che ci sono militari nord coreani pronti ad entrare in Ucraina, allora bisogna correre ai ripari".