Dopo la lezione imparata durante la crisi economica dovuta al Covid, la Commissione Europea ha deciso di presentare un piano di riforma del patto di stabilità, cioè delle regole macroeconomiche basilari che ogni Stato membro dell'UE deve rispettare, se non vuole incorrere in sanzioni. Attualmente il patto è sospeso proprio a causa della crisi economica, ora anche energetica e dell'inflazione, ma dal 2024 sarà di nuovo in vigore con altri presupposti. "La proposta di revisione del patto di stabilità che abbiamo adottato oggi, ha un obiettivo fondamentale, che è quello di riportare la stabilità e la crescita sullo stesso piano, di dargli pari dignità si potrebbe dire. Il che vuol dire che la crescita va incoraggiata, creando un meccanismo per dare spazio agli investimenti e al tempo stesso, la riduzione del debito va messa su un percorso più realistico, più graduale". In presenza di una crisi e contrazione economica, verranno favoriti gli investimenti. Quando ci sarà espansione, si baderà di più all'austerità. Rimarranno i riferimenti attuali nel rapporto tra PIL e Debito e tra PIL e Deficit, ma per i Paesi come il nostro, ampiamente fuori i parametri consentiti sarà concordato un piano di rientro su misura, Stato per Stato. Saranno i singoli Governi a presentare una proposta di riassetto dei loro conti pubblici. Come accade col PNRR però, un controllo stretto e rigoroso da parte di Bruxelles potrà bloccare i fondi anche del Recovery in caso di non rispetto degli impegni. Questa è solo una proposta, ora inizierà una fase, lunga, di discussione e di analisi da parte dei Governi dei 27 Stati membri e poi dovrà, eventualmente, essere approvata all'unanimità. La strada quindi è ancora lunga, ma certamente quella intrapresa va in una direzione diversa, rispetto al passato.























