In Italia le tasse che si pagano sui beni ricevuti in eredità sono piuttosto basse, soprattutto se si fa il confronto con gli altri paesi. Il prelievo varia a seconda dei casi. Se chi ci ha lasciato il bene è nostro parente in linea retta, ad esempio un genitore, non paghiamo niente se il valore dell'eredità è entro il milione di euro. E sopra questa cifra paghiamo il 4%. Pagheremo invece il 6% per i beni lasciati dai parenti fino al quarto grado, con una franchigia di 100 mila euro se si eredita da un fratello o da una sorella e l'8% in tutti gli altri casi. Infatti il fisco della tassa di successione riceve ben poco, intorno agli 800 milioni e addirittura l'anno scorso meno di mezzo miliardo, con un calo di oltre il 40% rispetto all'anno precedente. Tra i paesi OCSE siamo agli ultimi posti come gettito della tassa di successione rispetto al PIL e, tra gli stati europei, siamo uno di quelli con le aliquote più basse. Nel Regno Unito si paga al 40% per beni di valore superiore alle 375 mila sterline, franchigia che sale se l'erede è un figlio o il coniuge. E l'anno scorso il gettito oltremanica è stato di 6 miliardi. In Francia ci sono diverse aliquote, a seconda del grado di parentela e del valore dell'eredità ma il prelievo può andare dal 5 al 60%. L'anno scorso Parigi ha ricevuto in tasse di successione oltre 14 miliardi di euro. In Germania il gettito di donazioni e successioni è di circa 7 miliardi e le aliquote possono arrivare al 50%. Anche se a seconda del grado di parentela ci possono essere franchigie anche molto alte. Le leggi dei singoli paesi possono prevedere eccezioni e casi particolari ma si può calcolare che, ad esempio, un figlio che riceva una casa del valore di 600 mila euro, in Italia pagherà zero euro di tasse di successione, nel Regno Unito 8 mila euro e in Francia quasi 100 mila.