Ecco il decreto Piantedosi, appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che prevede le linee guida per la prevenzione degli atti illegali nei pubblici esercizi e che tanto sta facendo preoccupare gli esercenti. Si va dalle discoteche ai bar, dai ristoranti agli hotel, tutte quelle attività commerciali in cui si somministrino cibi e bevande. Nel decreto si parla esplicitamente di installare sistemi di videosorveglianza, garantire un'adeguata illuminazione dell'attività commerciale e definire regole di comportamento da tenere all'interno del locale e nelle immediate vicinanze, con l'affissione anche di cartelli in cui queste regole vengano scritte. Prescrizioni contetate dalle associazioni di categoria che temono un aggravio dei costi e uno scarico di responsabilità su di loro. In prima linea Epat Ascom Torino, che chiede al Governo di rivedere il decreto. "Quando si parla, come linee guida nel decreto, dell'installazione di telecamere o per esempio della redazione del codice di comportamento degli avventori, hanno dei costi. Forse sarebbe importante aiutare gli esercenti che vogliono farlo, magari con dei fondi a fondo perduto da parte delle istituzioni, affinché agevolino questo tipo di iniziative". Ma ciò che più preoccupa gli esercenti è il dover essere responsabili anche di quello che avviene negli spazi pubblici esterni ai locali. "I pubblici esercizi devono fare il loro lavoro e non possono sostituirsi a quello che possono essere le forze di polizia preposte al controllo dell'ordine pubblico e del territorio". .