Mohamed ha 27 anni, da 6 mesi è a Lipa, ha lasciato il Pakistan 3 anni fa e ha attraversato almeno 4 paesi prima di arrivare in Bosnia. L'abbiamo incontrato oltre il blocco della polizia, sta accompagnando il suo connazionale anziano e malato, non riceve cure e Mohamed gli fa da interprete. Arrivano per lo più dal Pakistan, Afghanistan e Bangladesh, sono più di 1000, circa 1200, vivevano nel campo di Lipa, andato distrutto il 23 dicembre scorso, un campo definito inadeguato dalle autorità. Accanto a quello che resta della campo andato distrutto, è stata allestita una tendopoli di emergenza, nonostante le temperature rigide. Una decisione che arriva dopo le proteste della popolazione di Sarajevo, dovevano essere spostate inizialmente le persone rimaste senza aloggio e di Bihac, dove è stato ristrutturato il centro di Bihac con 3 milioni e mezzo stanziati dall'Unione europea. Axel è uno dei tanti volontari che operano qui, è tedesco, una settimana fa abbiamo visto le immagini in TV e siamo partiti, ci racconta. In ogni tenda ci sono almeno 40 persone, le temperature sotto lo zero durante il giorno, calano di notte drasticamente, il freddo e la neve non fermano i tanti che ogni giorno cercano di oltrepassare la frontiera con la Croazia e raggiungere così l'Europa.